Primo mese ai Caraibi

Ok è ora di tirare un bilancio di questo primo mese ai Caraibi! Dopo il mio arrivo sono rimasto circa una settimana a Rodney bay marina in St Lucia. Anche se dopo tanti giorni in mare c’era bisogno di un pò di svago sulla terra ferma, passati neanche 3 giorni mi sembrava di essere lì da mesi!

Rodney Bay Marina
Il marina è piccolo e per andare in città è un casino con i “mezzi”: i loro bus sono furgoni volkswagen anni ’80 con dietro 6 posti che si differenziano dagli altri dal fatto che hanno una targa verde con la M, impossibile da riconoscere mentre ti sfrecciano dalla parte opposta della strada (maledetti inglesi), e per fermarli basta alzare semplicemente la mano.

L’isola è tremendamente costosa, un hamburger e una birra 18 euro, e per noleggiare una macchina ti chiedono 120 euro al giorno, così appena posso colgo l’occasione e accompagno un mio amico olandese che deve portare la barca a nord a St Marteen. Partiamo il 19 dicembre con Satori, un fantastico Swan 45, da regata, solo io e EJ. Becchiamo un vento stupendo, di bolina 25 nodi vele piene, una delle più belle veleggiate fatte fin’ora, e in un giorno e mezzo arriviamo davanti a Simpson bay lagoon, a St Marteen. L’isola per quanto piccola è divisa in 2 nazioni, Francia e Olanda, e la scelta da che parte stare è stata ovvia visto la bandiera olandese di Satori.

Ej ha un charter che inizia il 26 dicembre, quindi decido di stare li a St Marteen con lui una settimana aiutandolo a trasformare Satori da barca da regata a barca charter. Pazzesco quante cose aveva tolto per farla andare più veloce. Tra le tante abbiamo rimontato tavoli, porte delle cabine, pulpito di prua per l’ancora e il relativo verricello, pure le galloccie!

Colazione natalizia
Nel frattempo lì in marina incontriamo una barca di nostri amici, Lady Ann, conosciuti a Las Palmas, con su Davide (grande amico sardo), Ivory & Sam (una coppia inglese) e il capitano Sjors (olandese). Tutti insieme passiamo grandi giornate e serate, inclusa la vigilia di natale, dove organizziamo su Lady Ann una super cena mexicana, il Tequila Xmas, e ringraziando Davide non poteva mancare a mezzanotte lo spumante ne il panettone Bauli!

Passiamo insieme anche il Natale, dove cerchiamo di organizzare una super grigliata, ma non trovando nessun BBQ finiamo in un ristorante dove accettano di grigliarci la nostra carne. Pazzo Natale, il primo che non passo con la mia famiglia.

Comunque il 26 Davide Ej &co partono con i charter, e io volo a Martinica, dove il 28 inizio una settimana da skipper con Watertribe. Certo l’arrivo a Le Marin non è facile, tutto chiuso per Santo Stefano, nessun hotel, e cosa peggiore tutti parlano SOLO francese. Grazie al mio super “poliglottismo”, riesco a noleggiare una macchina, così mi faccio un giro dell’isola e ci dormo pure sopra, risolvendo il problema di dove dormire.

Martinica

E il 28 sera finalmente arriva la flottiglia watertribe. Siamo 4 catamarani con su 8 persone a testa più skipper. Il mio cat si chiama Swing, un lipari 41. E il mio equipaggio non poteva essere dei migliori. Sei ragazze e due ragazzi, tutti sui 30 anni. FrancescaFedericaZairaEleonoraFrancescaAlessiaChristianClaudio. Momenti stupendi. Dalle serate a “pacchetto” tutti e 4 i cat insieme, con 40 persone che fanno aperitivi e festa da una barca all’altra, alle cene a terra a base di pesce grigliato, alle risate grazie alla coppia cabaret Bona&Pin, ai litigi per risparmiare acqua (Ele e Fede, fosse per loro si sarebbero fatte 3 doccie al giorno a testa) o per chi accende tutti gli interuttori della luce (sempre loro 2 😉 ), alle partenze alle 5 di mattina con le mie validi aiutanti Fra e Za, alla notturna in solitario con il mio vice Pin, ai giri bagnati in tender con le zie, alle super cene e ai tentativi di tuffo falliti di Christian.
Ma ancora, ancoraggi mozzafiato su 1 metro di fondale (con la barriera corallina a pochi metri), grigliate di aragoste in pozzetto, ancoraggi notturni in baie da pirati dei caraibi (con relativa colonna sonora), cocchi freschi raccolti in spiaggia. Dopo neanche un giorno avevamo già fatto gruppo anche con gli equipaggi delle altre barche, tutti sempre in prima linea quando si tratta di fare casino. Serate passate a divertirci da una barca all’altra, mattine passate a spettegolare su tutto e tutti (6 donne in barca sono tante), pomeriggi dove partiva il tequila party o il “rum e cazzo” (grazie church).

Swing crew
E’ merito di tutti se sono stati 10 giorni magnifici, ma soprattutto è grazie ad Andrea “1 2 3..” che ha organizzato tutto perfettamente sapendo adattare i piani alle varie circostanze.
Alla fine non posso che ringraziare tutti, dal mio super equipaggio agli skipper (Stefano Max e Andrea) e alle persone delle altre barche, se mi sono divertito cosi tanto, e mi è dispiaciuto vederli ripartire tutti, tornare alle loro vite, mentre io dovevo tornare al mio viaggio.
Ed è così che mi sono ritrovato il 7 sera alle 8 in un bar a Le Marin, con la valigia affianco, solo, a bere una birra, senza idea di dove avrei passato la notte. Ma sul momento neanche mi preoccupavo, volevo solo bere la mia birra.
E in quel momento passa davanti al bar Cristiano, un mio amico skipper di Atrevida, conosciuto a Las Palmas, poi perso dopo l’ARC. Tra una chiacchera e l’altra mi vede li con la valigia e mi fa, in romanaccio: “che ci stai affà con la valigia? vieni a dormì da me”. E così sono ospite da loro, su Atrevida, bellissimo ocean star 56. Intanto, mentre cerco un altro passaggio verso nord e le isole vergini, lavoricchio quà e là nelle compagnie charter.

Piani per il futuro?! Godermi i Caraibi ancora un paio di mesi e poi andare a Panama per attraversare il pacifico a fine Marzo. Who knows.

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